Stanno per iniziare i saldi invernali 2020. Vediamo cosa sono e come comportarsi per non avere brutte sorprese.

Cosa sono i saldi

Le vendite di fine stagione, comunemente note come “saldi”, sono una particolare forma di vendita straordinaria. Secondo la normativa di riferimento (Decreto Legislativo 114 del 1998) i saldi riguardano "le merci di carattere stagionale o di moda che sono suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono vendute entro un certo periodo", tipicamente capi di abbigliamento o calzature.

Come si vede chiaramente dalla definizione, i saldi nascono non per offrire ai consumatori delle condizioni di acquisto vantaggiose ma per risolvere un problema pratico del venditore.

Negli ultimi anni i saldi sono diventati un vero e proprio rito di consumismo di massa e grazie alla cassa di risonanza dei mass media sono ormai una gigantesca operazione di marketing (a costo zero) a favore del commercio.
Questo fatto ha finito per mettere in secondo piano il loro scopo principale (perfettamente lecito) che era e rimane quello di permettere ai commercianti di svuotare il magazzino di capi stagionali prima che sia troppo tardi. Fatta questa premessa vediamo come i consumatori possono tutelarsi dai potenziali rischi di questo tipo di vendite.

Il periodo di riferimento

Abbiamo visto che i saldi sono vendite di fine stagione ed è ovvia conseguenza che siano stabiliti in periodi dell’anno prefissati:

•Saldi invernali: dal primo sabato di gennaio al 28 febbraio
•Saldi estivi: dal primo sabato di luglio al 31 agosto

Questo non significa che solo durante il periodo dei saldi sia possibile trovare dei capi di abbigliamento a buon prezzo. Siamo in regime di libero mercato e prezzi liberi, pertanto nulla vieta a un commerciante di fare dei prezzi bassi anche fuori dai saldi e nulla vieta ai consumatori di chiedere sempre lo sconto.

I nostri consigli

La prima cosa da tenere a mente durante i saldi è stata detta sopra: i saldi servono a svuotare i magazzini e non a fare regali ai consumatori. I prodotti vengono scontati perché si stanno deprezzando e lo sconto è proprio la misura del deprezzamento. Quindi, proprio perché lo sconto è dovuto a un deprezzamento, è errato pensare che si abbiano meno diritti. Durante i saldi tutte le normali regole di vendita e di protezione a favore del compratore continuano ad essere in vigore.

Vediamo alcuni casi tipici:

Il cambio merce per difetto del prodotto è sempre un diritto del consumatore, sia fuori dai saldi che durante, ovviamente se si tratta di un vizio occulto che non è stato segnalato al compratore o che non era evidente. Per poterlo chiedere è necessario presentare lo scontrino di acquisto al venditore assieme al prodotto fallato. Se il prodotto che si chiede di cambiare non è più disponibile si ha il diritto alla restituzione del prezzo, restituendo il capo fallato, oppure una riduzione del prezzo, tenendolo.

Il cambio merce per errore del consumatore nella scelta non è mai un diritto ma è un favore commerciale a discrezione del venditore. Quindi è bene fare attenzione alla taglia e al colore e chiedere di provare il capo. Di solito il cambio merce è più difficile da ottenere durante i saldi e la cosa è perfettamente logica. Il negoziante non vede l’ora di disfarsi del prodotto (per questo motivo lo vende scontato), se dopo averlo comprato si chiede il cambio (quando è ulteriormente deprezzato e difficile da piazzare) è ovvio che non gli farà molto piacere. Per questo motivo se non si è sicuri che un capo sia giusto (magari perché è da regalare) è bene chiedere una dichiarazione scritta dal venditore in cui garantisca il periodo di tempo entro cui chiedere il cambio (questo consiglio vale tutto l’anno e non solo durante i saldi). Se il commerciate non garantisce il cambio si compra a proprio rischio.

Il diritto di recesso o di ripensamento non si applica ai normali acquisti effettuati in negozio, pertanto se la vendita è avvenuta presso un punto vendita fisico non si può chiedere l’annullamento del contratto. Invece se si compra in saldo presso un negozio virtuale (ad esempio sito internet, catalogo o televendita) valgono le normali regole in tema di diritto di recesso e ci sono 14 giorni di tempo per inviare la raccomandata di recesso.

Se si trova lo stesso prodotto a un prezzo più basso da un altro venditore non si ha diritto ad alcun reclamo.

Controllare sempre tutte le etichette: l'etichetta di composizione dei capi di abbigliamento è fondamentale per poterne valutare la qualità. È altrettanto importante che sia presente l’etichetta con le istruzioni per il lavaggio, l'asciugatura e la stiratura. L’etichetta di manutenzione del capo invece non è obbligatoria ma è certamente utile (oltre che essere un indice di serietà del produttore).

Se il venditore espone le convenzioni con carte di credito o bancomat ma si rifiuta di accettarle (magari con la scusa che la merce è in saldo) non potete obbligarlo ma potete segnalare la scorrettezza alla compagnia che gestisce la vostra carta.

Il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto è obbligatorio ed il prezzo deve essere esposto in modo chiaro e ben leggibile.

La merce in saldo (quella che sta andando fuori stagione) deve essere separata in modo chiaro da quella "nuova" per evitare che il consumatore compri prodotti a prezzo pieno pensando di comprare quelli in saldo.

Le vendite in saldo dovrebbero essere realmente di fine stagione, se trovate troppe taglie e colori diffidate.

Sconti superiori al 50% devono mettere in guardia: potrebbero nascondere merce fallata o acquistata apposta per il saldo.

Se avete tempo e pazienza visitate più negozi prima di comprare, facendo però attenzione a non perdere le buone occasioni perché la vostra taglia potrebbe esaurirsi.

In caso di dubbio contattare ACP o la polizia municipale della vostra città.