Via libera del Senato al disegno di legge sulla class action che sposta la disciplina delle azioni collettive risarcitorie dal Codice del consumo al Codice di procedura civile, estendendone l’applicazione ad ogni illecito seriale.

Il giudizio di Movimento Consumatori in merito al nuovo provvedimento è positivo sulle azioni di classe, negativo sull'azione inibitoria che registra inspiegabili passi indietro.L’associazione ritiene che l'impianto complessivo della legge rappresenti sotto molti profili un passo in avanti per rendere efficiente la class action che ad oggi, ad un decennio dalla sua approvazione, risultava uno strumento inadeguato per la tutela della correttezza del mercato e dei diritti dei cittadini lesi da illeciti seriali.

In particolare, MC ritiene che l'allargamento dei confini dell'azione, la possibilità di comunicare l'adesione anche successivamente alla sentenza di accoglimento e la regolamentazione della fase di liquidazione del danno, rappresentino importanti miglioramenti e, soprattutto, riconosce a questo Governo (al contrario di quello passato) di aver avuto il coraggio di portare a compimento una riforma di cui il Paese aveva necessità oramai da troppo tempo.

Giudizio completamente diverso invece rispetto all’impatto della riforma sulla disciplina dell’azione collettiva inibitoria che questa legge non ha migliorato né potenziato, restituendo uno strumento di ben più difficile utilizzo rispetto a quello attualmente vigente. Mentre l’azione di classe si è rivelata uno strumento inefficiente, le azioni inibitorie a tutela degli interessi collettivi dei consumatori hanno consentito il raggiungimento di ottimi risultati e la prevenzione di molti illeciti. Sarebbe stato opportuno tenere ferma tale disciplina ed estenderla ad illeciti diversi da quelli consumeristici.

L'attuale formulazione dell'azione inibitoria collettiva approvata limita invece in maniera irragionevole l'efficacia dello strumento, con il rischio di rendere quasi impossibile la tutela collettiva d'urgenza che in questi anni ha consentito ad associazioni, quali MC, di ottenere importanti risultati a vantaggio di milioni di consumatori, inibendo comportamenti illeciti di vasta scala quali, ad esempio, quelli relativi all’anatocismo bancario e alla fatturazione a 28 giorni.

"Auspichiamo - afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC - che il Governo voglia attuare al più presto la riforma della class action, ed aprire un confronto con le associazioni rappresentative per individuare alcuni indispensabili correttivi necessari per assicurare l’efficacia delle azioni inibitorie, accogliendo ora la nostra disponibilità di collaborazione purtroppo non considerata in fase di approvazione della proposta di legge”.

Ufficio Stampa Movimento Consumatori - 3 aprile 2019