ANATOCISMO. SU RICHIESTA MOVIMENTO CONSUMATORI TRIBUNALE DI MILANO CONDANNA BANCA UBI E BANCA WIDIBA.

Il tribunale di Milano ha accolto le domande di MC e ha accertato che il mantenimento e l’uso - dal 1° gennaio 2014 e fino al 14 aprile 2016 - delle clausole di capitalizzazione inserite nelle condizioni generali di alcuni contratti di Banca Ubi (già Banca Popolare Commercio e Industria) e nelle condizioni generali di contratto del conto corrente della Banca Widiba (gruppo Montepaschi) costituiscono comportamento non corretto nei confronti dei consumatori. Ha inoltre inibito alle due banche di dar corso a qualsiasi ulteriore forma di capitalizzazione degli interessi passivi nei contratti a partire dal 1° gennaio 2014 sino al 14 aprile 2016 incluso.

“Il tribunale con una decisione sul punto innovativa ha anche riconosciuto - spiega Paolo Fiorio, avvocato che ha assistito Movimento Consumatori nella causa insieme all'avvocato Marco Gagliardi - il diritto dei consumatori al ricalcolo del saldo di conto corrente, eliminato ogni addebito per interessi anatocistici sempre nel periodo compreso tra gennaio 2014 e aprile 2016. Ha inoltre imposto una comunicazione individuale a tutti i clienti delle due banche per informarli di tale circostanza e ha ordinato ai due istituti di credito la pubblicazione del provvedimento nelle homepage dei loro siti Internet e su almeno tre quotidiani (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 ore). Si tratta di una decisione molto importante che consentirà a migliaia di consumatori di conoscere i propri diritti violati dalle banche convenute”.

“Questa sentenza è un’altra conferma - aggiunge Alessandro Mostaccio, segretario generale MC - se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, del fatto che il problema da noi sollevato con la campagna Stop Anatocismo è reale: tutto il sistema bancario italiano ha deciso per oltre 2 anni di non rispettare le regole che vietavano l’anatocismo, incassando in poco più di 2 anni oltre 2 miliardi di euro che devono essere restituiti a famiglie e piccole imprese. Tutto con la benedizione di Banca d’Italia che ancora una volta si è dimostrata più sensibile ai bilanci delle banche che ai diritti della clientela".

13/11/2018 - Ufficio Stampa Movimento Consumatori